Continuano le giornate collaborative per ri-abitare Città vecchia di Taranto. Presso il Centro San Gaetano da venerdì 20 a lunedì 23 settembre, si è svolto un workshop condotto da Homers e Fondazione Impact Housing, esperti nel panorama nazionale nell’ambito della rigenerazione urbana e dell’abitare sostenibile.
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Dopo la mostra-convegno che lo scorso febbraio ha riunito i partner del progetto “L’isola che accoglie” e attori locali alla scoperta di modelli di abitare innovativo, in questa occasione il Centro San Gaetano è stato animato da studenti e professionisti per esplorare ipotesi concrete di rigenerazione urbana.
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Un gruppo di studenti dell’Alta Scuola Politecnica del PoliMI e PoliTO, sotto la guida dei due enti, sta studiando il riuso di un complesso immobiliare dismesso di proprietà pubblica con finalità mista di social housing. Il modello di gestione e ristrutturazione immobiliare elaborato vuole svincolarsi dall’idea che sia solo l’edilizia pubblica a rispondere all’emergenza abitativa ed esplorare invece in che modo un modo di abitare ‘ibrido’ possa generare impatti sociali positivi duraturi e misurabili.
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Spazi comuni per le interazioni sociali, sostenibilità, sicurezza e sostegno all’economia locale sono alcuni dei punti chiave della proposta che andrà elaborata. L’ambizione è quella di affrontare le crescenti disuguaglianze nel mercato immobiliare attraverso un progetto multidisciplinare innovativo per la sua dimensione giuridica, finanziaria, tecnica e tipologica.
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“Nelle giornate di workshop – scrivono gli organizzatori – i locali di San Gaetano sono stati aperti non solo ai i partner del progetto “L’isola che accoglie”, ma anche tutti gli attori interessati a contribuire a una proposta di progetto. Stakeholder locali, professionisti e operatori del settore immobiliare, esponenti e funzionari degli enti pubblici sono sempre invitati a partecipare e a dare il loro contributo. Non solo: anche associazioni, abitanti di oggi e domani, che sono interessati a costruire una nuova comunità sono i benvenuti. Solo attraverso il dialogo e l’osservazione diretta sarà possibile identificare desideri, bisogni, ma anche opportunità e soluzioni”
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