Laboratori, teatro, storia della città. Finita la scuola, tra i vicoli della Città vecchia di Taranto, parte l’animazione della cooperativa teatrale Crest, nell’ambito delle attività del progetto “L’Isola che accoglie”, promosse all’esterno dell’ex convento di san Gaetano, divenuto un hub sociale da un’idea dell’associazione Symbolum, sostenuta dalla Fondazione CON IL SUD e dal Comune di Taranto, in partenariato con 13 realtà locali del sociale, l’università e l’imprenditoria.
Il primo appuntamento con la narrazione
Primo appuntamento ieri, 19 giugno, nel tardo pomeriggio, con la narrazione dell’attore e operatore culturale Giovanni Guarino dal titolo “Arrivano dal mare, ogni mucchio pare turchio”, rivolta ai bambini dai 6 ai 14 anni. “Ben cento navi e oltre cinquemila turchi dal 14 al 22 settembre del 1594 tentarono più e più volte di conquistare Taranto e raderla al suolo, come avevano fatto nelle precedenti settimane con Siracusa, Reggio Calabria e tutte le città ed i borghi della costa calabrese – racconta Guarino – ma i tarantini, grazie ad un grande amore e senso di appartenenza alla propria città, riuscirono a resistere costringendo alla ritirata i turchi che, pur lasciandosi alle spalle la distruzione di diversi monasteri e delle campagne limitrofe, non riuscirono a “prendere” la città e alla fine si diressero verso Gallipoli.
Due i personaggi protagonisti delle vicende e dell’epoca: Sinan Čicala-Capudan Pasha, messinese e cristiano di nascita convertitosi poi all’Islam, comandante della flotta turca e l’arcivescovo Lelio Brancaccio, guida moralizzatrice della diocesi di Taranto dal 1574. Ai ragazzi ieri ho raccontato questa storia, questa battaglia, ricostruendo attraverso il teatro anche un pezzo delle vicende della nostra città.
La battaglia di Taranto contro i Turchi
La narrazione prende spunto dalla cronaca di quei giorni descritta dall’illustre tarantino Cataldo Antonio Mannarini nel suo capolavoro – poco conosciuto – “Gloria di cavalieri e di amanti”. Loro ieri hanno ascoltato la narrazione e oggi ci stiamo dedicando alla costruzione di materiale che ci servirà per mettere in scena la battaglia il prossimo 29 giugno. Stanno costruendo sciabole e spade di carta e preparando tutta una serie di giochi, tiro alla fune, arco e frecce, che faremo la settimana prossima, giovedì, quando chiuderemo il laboratorio proprio con la storica battaglia. Tutto quanto parte dall’idea del cunto, il racconto, che una volta si faceva nei vicoli di Città vecchia”.
I laboratori e l’obiettivo di san Gaetano
Le attività di questo laboratorio sono libere e chi vuole può aggiungersi in qualsiasi momento. “Abbiamo messo a disposizione cartelloni, colori. Facciamo animazione – prosegue Giovanni Guarino – così le mamme, ora che è finita la scuola, ci lasciano i bambini e vanno a fare le loro commissioni. E questo avviene nella parte bassa del quartiere, quella diciamo più in ombra. L’obiettivo di san Gaetano è proprio questo. Come Crest sono quarant’anni che facciamo questo, rianimiamo i vicoli. I ragazzi dalle 10.00 alle 13.00 possono far parte dei laboratori.
Domani mattina ancora e lunedì e mercoledì della prossima settimana, poi giovedì la grande battaglia con da una parte i turbanti da musulmani e dall’altra gli elmi da cristiani, sempre con la logica del gioco e del racconto storico”.
La bellezza della storia e dell’immaginazione
Molti bambini si sono entusiasmati e hanno chiesto se si tratta di una storia vera. “Per loro è un immaginario distante dal presente: pirati, cristiani, cavalieri non li hanno mai associati alla loro città. A noi quello che interessa è offrire a questi ragazzi bellezza. Educare alla bellezza dei colori – conclude Guarino -dello stare insieme, dell’inventare storie, della scoperta”.